Le piante immunostimolanti
Le piante immunostimolanti

Le piante immunostimolanti

Il corpo umano è continuamente attaccato da agenti esterni (batteri, virus, funghi) ed al sistema immunitario spetta il compito di salvaguardarne l’integrità e di difenderlo dagli agenti infettivi. Sono molti i fattori che possono indebolire il sistema immunitario e per questo è importante trovare dei preparati che riescano a modulare la risposta immunitaria in modo che possa essere più efficace ed efficiente nel momento del bisogno.

 

La profilassi vaccinica è la prima strategia da mettere in campo per una corretta prevenzione. In campo preventivo è però di estrema importanza anche il concetto di immunostimolazione.

 

Gli immunostimolanti sono sostanze che agiscono prevalentemente tramite la stimolazione non-specifica dei meccanismi di difesa immunitaria. Moltissimi studi ed approfondimenti scientifici sono rivolti alle piante medicinali nel tentativo di individuare nuovi ed efficaci agenti immunostimolanti.

 

Il vantaggio di utilizzare piante medicinali per esercitare un’azione immunostimolante è che, nel caso del fitoterapico, ad agire non è una molecola singola, ma il fitocomplesso della pianta che riesce ad esplicare la sua azione sui molti bersagli. Infatti, all’interno di estratti titolati e standardizzati di piante ad azione immunomodulatrice, coesistono più molecole con le stesse finalità, e quindi costituiscono un insieme attivo di sostanze capace di risposte efficaci.

 

Le piante medicinali maggiormente utilizzate sono molteplici, alcune meritano senz’altro una menzione parti-colare. Uncaria, Echinacea, Tabebuia, Astragalo, Eleuterococco, altre sostanze come la Vitamina C contenuta in alte dosi ad esempio nell’Acerola e nella Rosa Canina.

 

Le piante ad attività immunostimolante sono in grado di rafforzare le difese dell’organismo nei confronti delle sindromi influenzali e febbrili, possono essere importanti nella profilassi di infezioni in pazienti temporaneamente immunodepressi.

 

Possono essere impiegate pertanto sia in modo preventivo che nella malattia in atto.

 

UNCARIA

Tra le tante piante utilizzate un importante ruolo viene svolto dall’Uncaria tomentosa conosciuta anche come unghia di gatto, per la forma delle sue spine simili ad uncini, che consentono alla pianta di agganciarsi e sostenersi agli alberi vicini sviluppandosi verso l’alto in cerca di luce.

È originaria delle foreste pluviali del Sud America e viene impiegata da tempo nella medicina tradizionale peruviana per curare ferite, ulcerazioni e processi infiammatori di varia natura.

Le attività di maggior interesse per il periodo autunnale ed invernale dell’Uncaria sono rappresentate sicuramente dalle proprietà immunostimolanti e antivirali, utili sia per attivare e modulare preventivamente la risposta immunitaria, sia per aiutare direttamente l’organismo ad eliminare le infezioni di tipo virale.

 

ECHINACEA

Al contrario di molte altre piante terapeutiche conosciute da tempo immemorabile l’uso dell’Echinacea è stato rinvenuto dagli europei solo nel 1700, quando si scoprì essere utilizzata dalle comunità Pellerossa del Nord America a scopo curativo.

In seguito all’assunzione di derivati a base di Echinacea il nostro organismo si rafforza contro le malattie influenzali e da raffreddamento; in realtà non si acquista una vera difesa a “tempo indeterminato”, come quella garantita dai vaccini, ma assumiamo una migliore protezione grazie al rinforzo delle cellule del sistema immunitario.

 

ACEROLA

L’acerola (Malpighia punicifolia) è una pianta originaria dell’america centro-meridionale, oggi coltivata soprattutto in Brasile. Si presenta come un albero, alto fino a 5 metri. Il suo frutto, simile ad una ciliegia di colore rosso-arancio, viene chiamato anche “Ciliegia delle Barbados” ed è disponibile fresco quasi esclusivamente nei paesi produttori, da maggio a novembre. In commercio l’acerola si trova sotto forma di compresse, polvere sfusa o succo concentrato. Purtroppo, a causa dell’alta deperibilità del frutto, lo si trova fresco solo nei paesi produttori.

L’acerola è considerata una delle fonti più importanti di vitamina C. Parliamo di 1000/1500 mg per 100 grammi di prodotto, quasi 20 volte più degli agrumi! Oltre all’elevato contenuto di vitamina C, l’acerola è ricca di carotenoidi, vitamine del gruppo B, antociani, flavonoidi e minerali come il magnesio, ferro e calcio.

Grazie alla sua attività antiossidante, la vitamina C è un immunostimolante che incrementa l’azione di difesa delle cellule immunitarie. La sua assunzione determina un aumento degli anticorpi, potenziando le difese dell’organismo verso le infezioni. Rafforza l’azione dei globuli bianchi. Nelle cellule immunitarie il contenuto in vitamina C è cento volte superiore a quello del sangue e se tale quota si riduce, diminuisce anche la funzionalità difensiva. Stimolando l’attività dei leucociti e la produzione di anticorpi, la vitamina C agisce sulle difese immunitarie.

 

Dr.ssa Giovanna Saleri - Farmacista

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